Come mantenere il sistema immunitario sano e forte: l’unico strumento per ridurre l’impatto del Covid (ma non solo)

Il sistema immunitario è il grande assente nel dibattito di questi tempi alla ricerca del rimedio farmacologico per combattere il virus. Eppure, molto dipende da questo insieme di cellule, sostanze chimiche, ecc. […]

Come è successo a me credo sia capitato anche a qualche lettore di porsi una domanda, nella valanga di informazioni che, assieme al virus, ci ha quasi travolto negli ultimi tempi: “Perché nelle scorse settimane poco o nulla è stato suggerito affinché ognuno possa potenziare la risposta del proprio sistema immunitario?” Comprendo che nella furia della pandemia, questo fosse probabilmente un problema secondario rispetto all’urgenza di salvare le vite di chi arrivava in pronto soccorso. Eppure, a bocce un po’ più ferme, mi sembra una domanda sensata visto che, in attesa della conclusione delle sperimentazioni in corso sull’efficacia di vecchi e nuovi farmaci o sui futuri vaccini, l’efficienza del sistema immunitario è al momento l’unico strumento per modulare l’impatto del virus sull’organismo e ridurre il rischio di conseguenze catastrofiche. […]

Come funziona – Il sistema immunitario è normalmente in grado di distinguere le strutture proprie dell’organismo o esterne al corpo e presenti nell’ambiente (per esempio i pollini e gli alimenti) ma che normalmente non costituiscono un pericolo. Queste strutture dunque possono o devono essere preservate. Esistono al contrario strutture interne o esterne al corpo (tumori, sostanze inquinanti, alcuni microrganismi) che invece si dimostrano nocive per l’organismo. Nei confronti di queste ultime il sistema immunitario attiva processi di neutralizzazione o di eliminazione, generalmente basati sullo sviluppo di fenomeni infiammatori. Fenomeni, quelli infiammatori, che sono assai utili quando hanno una durata breve e un’intensità rapportata alla capacità di “gestione” dell’organismo, ma che possono rivelare aspetti problematici quando l’intensità è eccessiva (è capitato a coloro che sono deceduti in questa pandemia) o durano troppo a lungo. Inoltre, l’infiammazione cronica a bassa intensità, presente nell’organismo senza produrre sintomi significativi e in larga misura prodotta da uno stile di vita non salutare, è alla base di quasi tutte le patologie croniche e degenerative oggi più frequenti: cardiovascolari, articolari, allergiche, neurologiche, tumorali, ecc.

Quando funziona bene? Un sistema così complesso e articolato dipende, per il suo corretto funzionamento, non da un singolo fattore ma dalla coesistenza e dall’interazione reciproca di diversi elementi e condizioni. In particolare e principalmente da un’alimentazione sufficiente per quantità e di buona qualità, composta da alimenti naturali e completi (integrali); da una permanenza sufficiente all’aria aperta che consente, tra l’altro, una normale produzione di vitamina D; da una quantità di riposo e di sonno adeguati, anche per compensare e bilanciare situazioni stressanti eccessivamente prolungate. È noto infatti che lo stress oltremodo prolungato e, soprattutto, non opportunamente prevenuto e/o compensato da comportamenti e pratiche adatte (oltre al riposo e al sonno, anche l’attività fisica non agonistica, la meditazione, la preghiera, le tecniche di rilassamento, ecc.) incide negativamente sull’efficienza immunitaria. […]

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